Le caldaie generalmente sono collocate all’esterno, sotto un copri-caldaia che la protegge dal vento e dalle intemperie. Oggi ne esistono di tipologie diverse, ma la normativa che regola l’installazione delle caldaie in Italia è piuttosto ristretta e consente ancora la sola collocazione e vendita delle caldaie a gas, con l’unica caratteristica che le più innovative sono quelle a condensazione.
Queste ultime in particolar modo dovrebbero essere pensate seguendo un processo piuttosto semplice della gestione dell’acqua che fluisce e, quindi, defluisce all’interno della caldaia. Cerchiamo di capire adesso come funziona nel dettaglio, qual è la normativa specifica che ne regola installazione e funzionalità e infine capiremo come risolvere il problema della condensa esterna.
Le caldaie a condensazione: come funzionano?
Sicuramente in termini di riscaldamento, le caldaie a condensazione sono una vera e propria rivoluzione, perché rispetto alle tradizionali caldaie a gas, recuperano tutto il calore che producono e lo gestiscono al fine di riscaldare l’acqua, guardando alla caldaia secondo una doppia funzionalità: il riscaldamento della casa e dell’acqua. Quindi, è come se usassero il calore prodotto dal gas bruciato e quello che viene liberato durante la condensazione dei fumi. Si tratta, insomma, di dare una maggiore efficienza energetica alla nostra caldaia.
In questo modo si ottiene anche una considerevole riduzione delle emissioni inquinanti, con una minore liberazione di elementi di CO2 nell’aria. Inoltre, ci sono alcuni incentivi rilasciati dal governo per l’installazione di caldaie a condensazione, proprio per i motivi sopraelencati. In più, si è limitati nella scelta a causa della normativa vigente, che ostacola la possibilità di optare per caldaie che funzionano senza gas.
Cosa succede se si forma la condensa sulla caldaia?
Dunque, in teoria questo non dovrebbe accadere perché la caldaia funziona proprio per evitare che si verifichi un gocciolamento esterno che può rovinare la stessa caldaia e i suoi meccanismi interni. Ma una caldaia a gas con tecnologia a condensazione, può capitare che una piccola parte della condensa, che tra l’altro potrebbe essere di circa litri di acqua di condensa al giorno, possa scappare al sistema di riciclo. Ma come eliminare il problema?
- La caldaia a condensazione possiede un tubo di scarico, che deve essere collegato alle fognature, alle acque bianche o a un pozzetto esterno.
- Bisognerebbe anche installare un neutralizzatore di condensa, per ridurre l’acidità di condensa, proteggendo così le tubazioni e prevenendo anche i cattivi odori
- In caso di problemi, è utile assicurarsi che il tubo non sia ostruito o danneggiato e che abbia la pendenza giusta per permettere alla condensa di defluire correttamente.
Il motivo per cui la condensa prodotta dalla caldaia sia utile da eliminare, perché i problemi che possono insorgere sono molteplici e difficilmente risolvibili. Infatti, la condensa conserva un alto tasso di acidità, che spesso è la causa anche dei cattivi odori e delle ostruzioni che possono verificarsi all’interno del tubo di scarico. Quindi, è utilissimo pensare a una manutenzione regolare per evitare problemi di cattivo funzionamento.
Insomma, gestire una caldaia a condensazione è fondamentale per garantirne il funzionamento corretto, ma anche per dare alla caldaia una lunga durata. Pertanto, è un’ottima soluzione pensare di farla controllare almeno ogni due anni da un tecnico che sia in grado di rilasciarvi una garanzia, che tuteli voi ma anche la stessa caldaia.