Chi ha la fortuna di avere un giardino, può trovare nell’oleandro una delle piante più scenografiche in assoluto. Quando si è alle prime armi nella sua gestione, ci sono diversi aspetti pratici da affrontare. Uno di questi è la potatura, step cruciale per il benessere di qualsiasi pianta. Quando e come effettuarla? Se ti stai ponendo questi interrogativi, stai leggendo la guida giusta.
Di base, l’oleandro è una pianta adatta a chi non ha grande dimestichezza con il giardinaggio. Anche se la potatura non viene effettuata in maniera perfetta, infatti, questa specie tollera molto bene la situazione. Attenzione: ciò non vuol dire che la si possa bypassare! Nelle prossime righe, troverai infatti i consigli sul momento perfetto per effettuarla e anche qualche dritta pratica per non sbagliare.
Come e quando si pota l’oleandro?
Un periodo perfetto per la potatura dell’oleandro è senza dubbio la primavera. In questo momento dell’anno, si interviene prima che la pianta inizi a produrre nuovi germogli. Esiste anche un’alternativa interessante da considerare, ossia gli ultimi mesi dell’autunno. In questo caso, si parla di una scelta perfetta nei casi in cui l’obiettivo è lavorare, contentendole, sulle dimensioni della pianta prima che subentri il periodo all’insegna del riposo invernale.
Nel corso del periodo di fioritura e una volta archiviato quest’ultimo, è importante intervenire in maniera estremamente blanda sull’oleandro. Basta, infatti, procedere solamente con dei piccoli tagli mirati e finalizzati, per esempio, all’eliminazione dei rami che appaiono palesemente ammalati (lo stesso discorso vale per i fiori appassiti. In generale, quando si decide di potare l’oleandro è meglio procedere in una giornata soleggiata, ma non troppo. La presenza di una leggera copertura di nuvole può essere vantaggiosa e protettiva per la pianta dalla luce diretta.
Potatura dell’oleandro: gli strumenti giusti
Quando si deve potare l’oleandro, non conta solo scegliere le tempistiche adatte. Essenziale, infatti, è procurarsi gli strumenti giusti, senza i quali, come si dice spesso, non si va da nessuna parte. Quali sono? Ecco l’elenco dei principali e quali sono le caratteristiche che devono avere per essere dei veri alleati:
- Cesoie: per effettuare dei tagli netti anche quando si deve procedere con una leggera potatura correttiva, le cesoie sono necessarie. Sceglile affilate e pulite.
- Forbici per fiori: sono utili, su questo non ci sono dubbi, ma vanno bene nei casi in cui si ha a che fare con rami il cui spessore è pari a un dito circa.
- Guanti: importanti soprattutto se si ha la pelle sensibile in quanto, non dimentichiamolo, l’oleandro è una pianta velenosa.
Come già accennato, una volta che si ha la chiarezza su strumenti e tempi è tutto molto semplice. L’oleandro, infatti, è una pianta che resiste bene agli errori compiuti da chi ha il cosiddetto pollice nero. L’unica cosa importante è porre attenzione a non tagliare eccessivamente. Il rischio, in tal caso, è di trovarsi davanti, alla stagione successiva, a una performance scarsa dal punto di vista della fioritura. Molto utile è procedere partendo dai rami secchi lasciando qualche foglia. Così facendo, si favorirà il proliferare di nuovi germogli.
Se un ramo, invece, ha palesi segni di malattia o appare completamente morto, è bene tagliarlo in maniera netta. Procedi tagliando direttamente alla base e avendo cura che non resti, una volta completata la potatura, neanche un piccolo mozzicone legnoso. Per quanto riguarda la potatura mirata a rendere la pianta più compatta, ricorda di focalizzarti sui rami sottili e di maggior lunghezza.